L’ex calciatore Kieron Dyer colpito da una malattia rara, solo il trapianto può salvarlo

La storia di Kieron Dyer, l’ex calciatore in attesa di un trapianto: l’inglese è in lotta con una malattia

Kieron Dyer si è messo in mostra come un buon calciatore, nel corso della carriera è riuscito a togliersi tante soddisfazioni dal punto di vista sportivo. Era un centrocampista in grado di disimpegnarsi in tutta la zona mediana. E’ un classe 1978. La prima esperienza è stata con la maglia dell’Ipswich, nel 1999 il trasferimento al Newcastle per 9 milioni di euro. Nel 2007 passa al West Ham, poi torna in prestito all’Ipswich. Le ultime due esperienze sono state con QPR e Middlesbrough. E’ stato anche nel giro della Nazionale inglese. Infine la carriera da allenatore come vice dell’Under-18 e Under-23 all’Ipswich. La sua storia è cambiata dallo scorso ottobre quando gli è stata diagnosticata una malattia del fegato, la colangite sclerosante primitiva.

E’ una malattia epatica rara a progressione lenta, caratterizzata dall’infiammazione e dalla distruzione dei dotti biliari intra- e/o extra-epatici che causano colestasi, fibrosi e cirrosi epatica, esitando nell’insufficienza epatica. L’unica soluzione è quella del trapianto. L’ex calciatore è alla ricerca di un nuovo fegato per sperare di salvarsi.

“Se non farò il trapianto, il mio fegato si bloccherà. Non ci sarebbe niente che potrebbero fare per me”, ha detto al Daily Mail. “A volte ci sono persone in attesa di trapianti che hanno solo poche settimane di vita. Io sto diventando sempre più affaticato, ma non sono nella categoria dei super urgenti, quindi potrei dover aspettare ancora qualche mese prima che il mio fegato si sia davvero deteriorato prima di essere chiamato. Non ci sono abbastanza fegati per la domanda di persone che ne hanno bisogno”.

“Sono consapevole di essere dipendente dalla sfortuna di qualcun altro che mi dia la possibilità di vivere una vita lunga e felice. La mia più grande speranza è che, chiunque mi doni il fegato, io renda quella persona orgogliosa. Personalmente penso che mi darebbe un po’ di conforto, se mi trovassi nella situazione di una famiglia che ha perso una persona cara. Avrebbero perso qualcuno che avevano amato, ma attraverso la loro generosità avrebbero dato a qualcun altro la possibilità di una lunga vita”.

Infine Dyer svela altri dettagli: “ero davvero spaventato quando mi è stato detto che avevo bisogno di un trapianto di fegato. Ma poi, quando sono arrivati ​​il ​​chirurgo e il team dei trapianti, c’erano così tante persone nel team, coordinatori, anestesisti, fisioterapisti e psichiatri. E vedi persone che hanno superato l’operazione, all’ospedale ne fanno così tante. Sento solo che per come è stata la mia vita negli ultimi sei mesi, sono costantemente affaticato e non posso fare quello che facevo prima. Non vedo l’ora in un certo senso. Non vedo l’ora di essere un me stesso nuovo di zecca e di fare le cose meglio e più velocemente perché sono ancora competitivo”.

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