In Italia uno studio su organoide d’osso per nuove cure sulla sindrome di Hurler

Lo scopo è quello di studiare i meccanismi e sperimentare trattamenti più efficaci per curare questa malattia genetica rara pediatrica. “La ricerca rappresenta un primo passo importante per approfondire lo studio di questa patologia e, in prospettiva, di altre malattie genetiche rare con coinvolgimento scheletrico”, spiegano Marta Serafini della Fondazione Tettamanti dell’Irccs San Gerardo dei Tintori di Monza e Mara Riminucci, del Dipartimento di Medicina molecolare della Sapienza

Per la prima volta è stato creato in laboratorio un organoide d’osso, ovvero una riproduzione tridimensionale del tessuto cartilagineo e osseo umano, utilizzando cellule staminali scheletriche di pazienti con la sindrome di Hurler. Lo scopo è quello di studiare i meccanismi e sperimentare trattamenti più efficaci per curare questa malattia genetica rara pediatrica. La sindrome di Hurler colpisce un bambino su 100mila in Europa.

La sindrome di Hurler

La sindrome di Hurler è causata dalla mutazione di un gene e dalla conseguente assenza dell’enzima che nell’organismo umano si occupa dello “smaltimento” di alcune catene di zuccheri, dette glicosaminoglicani. L’accumulo di queste molecole danneggia tutti gli organi e i tessuti, in particolare le ossa che risultano essere la parte del corpo più resistente alle terapie oggi disponibili come la terapia enzimatica sostitutiva che consiste nella somministrazione dell’enzima mancante per via endovenosa, il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche e la terapia genica, ovvero l’infusione nel paziente di cellule staminali ematopoietiche del paziente stesso, in cui il gene mutato è stato “corretto” in laboratorio.