Giornata mondiale Sindrome Smith Magenis, l’importanza della ricerca e della conoscenza della malattia

Il 17 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale per la Sindrome di Smith Magenis, malattia rara, di cui in Italia, sono stati accertati finora 70 casi. Finora… in quanto si tratta di una malattia ancora sotto diagnosticata, poco conosciuta e di cui si parla ancora troppo poco.

La malattia

La sindrome di Smith-Magenis (SMS) è una malattia genetica rara causata da una anomalia cromosomica del cromosoma 17, una microdelezione della regione 17p11.2, che comporta la perdita del gene RAI1 (proteina indotta dall’acido retinoico 1), il vero responsabile della malattia. Tale anomalia compare nel paziente ed è assente dal DNA dei genitori, compare nelle cellule germinali (spermatozoi o ovociti) per una sorta di “predisposizione” del nostro genoma che rende questa parte del cromosoma 17 più fragile. Ognuno di noi possiede due copie di questo gene, una ereditata dal padre ed una dalla madre, la perdita della copia –materna o paterna- porta alla patologia perché è necessario il 100% del prodotto di questi geni perché si abbia una normale funzionalità, non è sufficiente il 50%.

I tratti caratteristici delle persone con SMS:

brachicefalia

disabilità intellettiva

ritardo nelle acquisizioni motorie

obesità

patologie oculari

ipoacusia

possibile comparsa di epilessia,

alterazioni nel ciclo sonno veglia

comportamento stereotipato e aggressivo

Ad oggi, non c’è una terapia specifica, i trattamenti sono per lo più sintomatici, come ad esempio la logopedia, la psicomotricità, trattamento farmacologico per l’iperattività e il deficit di attenzione, per l’epilessia, interventi mirati per le problematiche ortopediche, oculistiche, somministrazione di melatonina per la regolarizzazione del ciclo sonno-veglia e tanti altri.

La presa in carico di questi pazienti è complessa, necessariamente multidisciplinare, e dovrebbe prevedere controlli periodici, tramite Day-Hospital presso strutture Pediatriche o dell’adulto (ad esempio le Medicine Interne). I trattamenti appaiono ancora insufficienti soprattutto, una volta posta una diagnosi in un bambino, nel rallentare l’evoluzione della malattia e nel contrastare la comparsa delle comorbidità.

Il Dr. Paolo Prontera, medico genetista del centro di riferimento regionale di genetica medica dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, ci ha raccontato come avviene la ricerca per la diagnosi e la cura della SMS.

“La conferma del sospetto diagnostico avviene piuttosto facilmente, presso il Servizio di Genetica Medica dell’Ospedale di Perugia presso cui lavoro, eseguiamo l’analisi genomica (array-CGH) che consente di identificare la delezione 17p11.2 responsabile della SMS nel 90-95% dei casi, ed eventuale analisi di sequenziamento del gene RAI1 nel restante 5-10%.”

Il servizio di genetica medica dell’ospedale di Perugia, insieme al Prof. Cataldo Arcuri, sezione Anatomia Umana del Dipartimento di Medicina, dell’Università degli Studi di Perugia, sta portando avanti importanti ricerche, grazie al finanziamento dell’Associazione Umbra Smith-Magenis-ASM17 onlus.

“La ricerca, dichiara il dr. Prontera, pone come obiettivo quello di utilizzare sistemi di terapia genica per incrementare la produzione della proteina RAI1 da parte del gene RAI1 funzionante dei pazienti, così da poter portare la quantità di proteina dal 50 al 100% e ristabilire la funzionalità cellulare. Questi esperimenti verranno condotti in vitro, su modelli cellulari, e, se i risultati saranno promettenti, uno studio più ampio e significativo potrebbe essere effettuato su modelli murini. In Umbria, continua Prontera, ci sono 4 pazienti con SMS, come detto si tratta di una malattia rara, probabilmente con meno di 1000 casi al mondo, ma non per questo la ricerca deve sospendersi, d’altra parte la conoscenza delle basi biologiche della malattia porta a possibilità di intervento.”