Donne e disabilità, discriminate due volte sul lavoro

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’Anmil (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Pisa, in collaborazione con Comune di Pisa, Fondazione Stella Maris e Inner wheel club di Pisa, ha previsto sabato 11 marzo alle  9,30 nella Sala Regia di Palazzo Gambacorti l’evento «Sicurezza, lavoro e inclusione di genere: gli infortuni silenziosi». Apertura dei lavori con il presidente territoriale di Anmil Pisa Alberto di Pede, i saluti istituzionali del vice sindaco e assessore alle Pari Opportunità del Comune di Pisa Raffaella Bonsangue. Seguiranno i saluti e

l’intervento della senatrice Ylenia Zambito, l’intervento della professoressa Marilù Chiofalo che

esporrà e commenterà i dati infortunistici nazionali nel mondo del lavoro sia femminili che maschili con particolare attenzione agli infortuni domestici e a quelli locali sottolineando le problematiche aggiuntive che aggravano gli infortuni femminili e la mancata assistenza delle madri lavoratrici.

Ci sarà la testimonianza di infortunio della vice presidente di Anmil Pisa Silvia Signorini e la

lettura del messaggio Anmil. Seguirà l’intervento «La cultura come arma di difesa» della dott.ssa

Cinzia di Pede, ex dipendente Asl di Pisa, relazione sulla prevenzione, sugli infortuni e sulle

malattie professionali. L’evento sarà allietato dalla lettura dei testi poetici a tema dell’autrice pisana Veronica Manghesi a cura di Alessandra Manfredini, lettrice di LAav Pisa. Inoltre ci sarà una testimonianza di infortunio della signora Patrizia Iacoponi, socia Anmil. L’evento Sarà Coordinato da Alberto di Pede, presidente territoriale di Anmil Pisa.

«Come associazione, teniamo a sottolineare in questa ricorrenza come i numeri degli infortuni

sul lavoro “al femminile” continuino ad attestarsi su livelli elevati, così come i dati

sull’inserimento lavorativo delle donne ci parlano di un mercato in cui sono proprio le donne

con disabilità a subire una doppia discriminazione e ad essere ancor più escluse dal mercato del lavoro rispetto agli uomini con disabilità», spiega Di Pede.