Perugia, servizio Civile in Oncologia, i volontari: “Usciamo da qui con un bagaglio di vita colmo di valori, di fondamenta e di persone fantastiche”

Ilaria, Samuel, Filippo e Lorenzo hanno svolto per un anno il Servizio Civile grazie ad una convenzione sottoscritta tra l’Azienda Ospedaliera di Perugia, la FAVO – Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia e l’AIMAC – Associazione Italiana Malati di Cancro

Dodici, intensi mesi di Servizio Civile accanto ai pazienti dell’Oncologia Medica dell’Ospedale di Perugia. Un’esperienza profonda, caratterizzata da “emozioni indescrivibili” per quattro giovani volontari che nei giorni scorsi hanno salutato il personale della Struttura al termine del progetto portato avanti con grande entusiasmo.  Un percorso di vita e di formazione che ha colpito nel profondo i ragazzi, al punto da scrivere una commovente lettera in cui hanno messo “nero su bianco” tutto il bagaglio acquisito durante i lunghi mesi vissuti a fianco dei pazienti e dei sanitari, ringraziandoli per averli “ospitati, accolti e permesso di inserirsi in questa realtà così piena di affetto e di insegnamenti, ma soprattutto così piena di significato”.  Una lettera arrivata al cuore di tutta l’equipe di Oncologia, in cui i giovani volontari hanno raccontato il cammino percorso, a volte doloroso, ma ricco di insegnamenti preziosi:

“Abbiamo imparato tanto da voi che siete stati per noi, in termini di contratto, degli ottimi tutor, ma in termini di vita, senza ombra di dubbio, degli eccellenti punti di riferimento”.

Ilaria, Samuel, Filippo e Lorenzo hanno svolto per un anno il Servizio Civile grazie ad una convenzione sottoscritta tra l’Azienda Ospedaliera di Perugia, la FAVO – Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia e l’AIMAC – Associazione Italiana Malati di Cancro, permettendo loro di entrare a contatto con i pazienti oncologici per offrire un supporto durante la ‘battaglia’ contro la malattia.

“Da alcuni anni l’Azienda Ospedaliera di Perugia è in convenzione con FAVO-AIMaC per ospitare, presso la nostra struttura complessa di Oncologia, i volontari del Servizio Civile che sono stati selezionati per il progetto Informacancro – spiega la dottoressa Enrichetta Corgna, Operatore Locale di Progetto del Servizio Civile – Per l’anno 2019/20 erano stati selezionati 4 giovani tra i 20 partecipanti al concorso presso la sede della nostra azienda. La pandemia ha ritardato l’inizio della loro attività di alcuni mesi, ma, la loro presenza in un momento così difficile è stata per noi preziosa. Hanno lavorato insieme a tutto il personale con una dedizione, una gentilezza e una disponibilità straordinaria, facilitando la nostra attività quotidiana.”

Di seguito, si riporta la lettera integrale scritta dai volontari.

… A Tutti Voi…

Impossibile trovare parole, soprattutto quelle giuste, per poter spiegare fino in fondo cosa si provi in questo momento, pensando a tutto quello che è stato, a tutto quello che ci ha dato questa esperienza e a tutto quello che è successo in questo anno così pieno, ma allo stesso tempo così complicato… E credeteci, di parole ce ne sarebbero infinite… Difficile, soprattutto, constatare e assimilare il fatto che tutto questo sia ormai giunto al termine. Non avremmo mai pensato che il tempo sarebbe passato così in fretta. Ma è doveroso ora dirvi, anzi scrivervi, giusto due parole per esprimervi la nostra gratitudine! Proveremo a lasciar parlare il cuore, all’inizio del tutto incredulo, ma ora pieno di felicità e di emozioni indescrivibili. Non sappiamo davvero da dove cominciare…

Iniziamo col dirvi un immenso grazie, anche se gli stessi non saranno mai abbastanza! Grazie per averci ospitato, accolto e permesso di inserire in questa realtà così piena di affetto, così piena di insegnamenti, ma soprattutto così piena di significato. Porteremo tutto questo nel nostro cuore per sempre…

Abbiamo imparato tanto da tutti voi che siete stati per noi, in termini di contratto, degli ottimi tutor, ma in termini di vita, senza ombra di dubbio, degli eccellenti punti di riferimenti, tanto per dire poco.

La vostra umanità, la vostra professionalità, la vostra volontà, il vostro impegno, la vostra tenacia, la vostra benevolenza, rende onore a voi come persone e al vostro lavoro, che ogni giorno vi impegna a far fronte a delle situazioni così delicate che neanche voi stessi vorreste accettare, imponendo inevitabilmente di controllare la vostra emotività. Per questo possiamo dire con enorme sincerità che siete speciali e che non tutte le persone di questo mondo hanno il vostro coraggio. Continuate ad essere esattamente così come siete perché la cosa che vi rende unici è la vostra forza! Siamo entrati non conoscendo nessuno e sapendo solo poche cose riguardo a questa patologia così devastante come il tumore, in un ambiente così incredibilmente nuovo e quasi surreale. Non credevamo ai nostri occhi! Pensavamo di poter osservare soltanto da lontano e soprattutto solo fuori da questa realtà, come siamo stati abituati, il cancro in tutte le sue forme e sfaccettature. Purtroppo o per fortuna abbiamo avuto l’occasione di catapultarci in questa strada, che a noi piace chiamare avventura meravigliosa, dalla quale abbiamo appreso tanto. Siamo entrati con degli obiettivi, uno tra i quali quello di essere un sostegno per persone così fragili e vulnerabili come i pazienti oncologici, cercando di strappargli un sorriso da quel volto così provato e cercando di scavare in quegli occhi che all’apparenza sembravano mostrare molte volte tranquillità e indifferenza, ma che in fondo nascondevano una sofferenza decisamente non quantificabile, che nessuno di noi avrebbe potuto avvertire, comprendere e né tantomeno immaginare. Ricorderemo a vita e con gioia la loro generosità, la loro anima e il loro indomito spirito combattivo da cui prendere esempio. Ricorderemo perfettamente tutti quei momenti in cui abbiamo cercato di dare ascolto al silenzio, di far parte di quel dolore, rispettandolo mentre cercavamo di mantenere contenuta un’incontrollabile voglia di abbracciare e di continuare quella battaglia che per molti risultava essere vana già dall’inizio. Ricorderemo anche tutte quelle persone conosciute che non sono riuscite a sconfiggere il male e che se ne sono volate in cielo troppo presto da un momento all’altro. La loro sofferenza ha fatto breccia dentro di noi.

Ecco, loro, esattamente come tutti voi, fate la differenza: mettetela in pratica come avete sempre fatto! Siate sempre quegli eroi di cui noi tutti necessitiamo nei momenti di bisogno, impotenza e fragilità.

Ricorderemo la sofferenza vista nella sua massima espressione e tutto il dolore celato.

Da ciò abbiamo appreso il significato della vera essenza della vita, la stessa che è contenuta in ogni giorno che passa e che deve essere valorizzata, preservata e goduta fino all’ultimo respiro come solo e soltanto alcune persone sanno fare. Perché la vita è un dono prezioso, ma allo stesso tempo determinata da un soffio: può esserti data ma subito dopo tolta in un secondo.

Non pensiamo che dopo questo percorso ci sia qualcos’altro che ci scalfirà in vita nostra, ma al contrario, ci farà pensare a tutta la fortuna che abbiamo ora nel poterci sedere in una poltrona diversa da quella di un reparto oncologico di un ospedale. È vero, da ora in poi dovremmo trovare un altro motivo insostituibile come quello di stare insieme a voi e alle persone per alzarci con felicità la mattina… Sì, perché ormai così contenti di recarci qui e rivedere quelli che sono stati e diventati anche i ‘nostri pazienti’, che fa un male inspiegabile saper di dover oltrepassare quella porta verde e che non faremo più parte del vostro gruppo. Un’esperienza come questa va fatta e vissuta almeno una volta nella vita e noi siamo fieri di averlo fatto insieme a voi, che ormai da tempo eravate diventati la nostra seconda famiglia e questo reparto la nostra seconda casa. A voi del personale sanitario e a loro dobbiamo tutto, perché, oltre alle lodi, ci avete fatto capire di aver lasciato il segno, di aver fatto qualcosa di concreto nel nostro impegno e in quella che è stata la nostra finalità. Siamo noi orgogliosi di aver incontrato persone così. Forse è proprio per questi motivi che è così difficile lasciarvi e cercare di concludere al più presto questa lettera. In tutti quei momenti di giornate anche apparentemente belle o in quelli di giornate tristi, ci tornerete in mente insieme a tutti quei momenti incancellabili che abbiamo passato; a quel punto tornerà di nuovo la malinconia Ma noi insieme alla nostalgia più profonda! Ma noi cercheremo solo di sorridere. Probabilmente dovevamo realizzare sin dall’inizio che la fine si sarebbe avvicinata sempre di più. Usciamo da qui con un bagaglio di vita colmo di valori, di fondamenta e di persone fantastiche.

Sappiate, infine, che non dovreste scordarvi tanto facilmente di noi perché per l’appunto, da come si è ben capito, noi non lo faremo mai. Alle giornate passate insieme, alle risate, ai discorsi fatti, alle gioie e alle tristezze, ai corridoi percorsi, a tutti gli angoli, le scorciatoie, e i luoghi esplorati e non di questo ospedale, a tutte le persone sconosciute e a quelle non conosciute, alle pause fatte, alle cartelle, all’archivio che era diventato il nostro rifugio, alla cucina, a questa struttura, ai pazienti, a tutti i Medici, le Infermiere, gli OSS, le Data Manager, alle biologhe del CREO e ai tecnici del Laboratorio, a Sonia, Anna e Patrizia, a Marika del Front-Office e a tutti i volontari dell’AUCC, ALLA VITA.

Grazie di cuore. Vi vogliamo bene. Il nostro non è un addio, ma solo un arrivederci!