L’intervista a Cattani, presidente di Sanofi:  “Non solo terapie per le malattie rare, ma anche supporto concreto ai pazienti”

In occasione della VIII edizione del Premio OMaR per la Comunicazione sulle Malattie e i Tumori Rari, tenutasi lo scorso 2 dicembre a Roma

In occasione della VIII edizione del Premio OMaR per la Comunicazione sulle Malattie e i Tumori Rari, tenutasi lo scorso 2 dicembre a Roma, è stato intervistato Marcello Cattani, Presidente e Amministratore Delegato Italia e Malta di Sanofi, che ha sottolineato lo storico impegno profuso dall’azienda non solo nella continua ricerca e nello sviluppo di soluzioni terapeutiche nel campo delle malattie rare, ma anche nel tentativo di offrire un supporto concreto alle famiglie dei pazienti e alle associazioni che ruotano intorno a queste persone.

Attualmente, il portfolio di Sanofi comprende diverse terapie enzimatiche per il trattamento specifico di patologie da accumulo lisosomiale, così come un farmaco per una malattia rare del sangue, la porpora trombotica trombocitopenica acquisita. Inoltre, l’azienda farmaceutica ha in corso ulteriori programmi di studio su terapie innovative indirizzate ad una vasta gamma di patologie rare e complesse, come la malattia da agglutinine fredde, la gangliosidosi GM2, l’emofilia e la trombocitopenia immune.

Tuttavia, l’impegno di Sanofi si estende anche alla realizzazione e promozione di campagne educative rivolte alle nuove generazioni. In questo ambito rientra a pieno titolo l’iniziativa “Più unici che rari”, promossa in collaborazione con Librì Progetti Educativi, “un progetto di crescita per l’intera società, che affronta tematiche fondamentali come l’inclusione, il dialogo e la collaborazione sociale, investendo sulle nuove generazioni”, spiega Marcello Cattani. Tramite questa campagna, infatti, tanti ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado, insieme ai loro insegnanti e alle famiglie, hanno potuto confrontarsi con le complesse storie di vita dei pazienti che ricevono una diagnosi di malattia rara e con le associazioni che li rappresentano. “Questa esperienza ha dato ancora più credibilità e sostanza ai percorsi didattici dedicati ai ragazzi e con orgoglio continueremo a pensare ad ulteriori sviluppi”, sottolinea