Luca Ward e il dolore per la figlia affetta dalla sindrome di Marfan

L’attore racconta le difficoltà della figlia in una sorta di autobiografia dal titolo “Il talento di essere nesuno”

L’attore ha deciso  di scrivere un libro così da spronare altre persone nella stessa condizione della figlia; nel libro racconta le difficoltà e il dolore provato per la malattia che condiziona la vita della figlia Luna

L’attore ha raccontato il motivo di parlare della malattia rara che da sempre condiziona la vita della figlia Luna per aiutare altre persone nella stessa situazione.

In un’intervista rilasciata a Vanity Fair ha parlato del contenuto del suo libro.

“Spero possa essere uno sprone ad agire. Ho avuto anch’io i miei momenti bui. Non sono mica Batman. Davanti alle avversità, però, ho sempre tirato fuori una grande forza. “Non mi avrete vivo”, mi ripetevo da ragazzo. E credo che oggi ci sia bisogno di questo input: più passa il tempo, più le insicurezze aumentano, le fragilità umane vengono fuori”.

Luca Ward all’interno del libro pone anche una concreta critica alla società per la gestione delle priorità degli ultimi anni.

“La manifestazione di una debolezza ormai consolidata. Negli ultimi trenta, quarant’anni, noi abbiamo pensato a rafforzare i nostri sistemi militari, di difesa: i carrarmati, i missili, lo spazio. Tutto ciò che era fondamentale non lo abbiamo irrobustito. Lo abbiamo indebolito, anzi. La fragilità della nostra condizione, in balia di eventi naturali della Terra, ammesso che siano naturali, il dubbio resta, si è palesata in tutta la sua forza. La pandemia ha messo a nudo la debolezza e la scelleratezza dell’uomo”.

In chiusura della sua intervista Luca Ward ha parlato anche della sindrome di Mafan della quale è affetta la figlia.

“Ho capito che per le malattie non considerate di impatto la ricerca è ferma. Alcuni ricercatori, ormai amici, mi hanno detto di non avere nei propri laboratori i reagenti necessari ad andare avanti. Ed è gravissimo. È grave quanto chiudere un porto commerciale. La salute è fondamentale, la ricerca è il perno attorno al quale ruota oggi l’umanità”.