Anche ad Arezzo focolai di zanzare e malattie rare

Basti pensare ai casi di Dengue trattati al San Donato. Il Comune adotta il piano nazionale. trattamenti in tombini e caditoie. Come prevenire la diffusione

 La crisi climatica, oltre a indurre i cambiamenti sui fenomeni meteorologici sotto gli occhi di tutti, comporta altri effetti connessi, tra cui una mutata situazione epidemiologica in ambito europeo per malattie un tempo sconosciute, perché trasmesse da vettori che negli ultimi anni hanno esteso la loro presenza nel nostro paese, o la cui manifestazione in Italia è legata all’aumento dei flussi turistici verso Paesi tropicali.

Per far fronte al rischio di diffusione di tali malattie il Ministero della Salute ha messo a punto il Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi, che prevede una serie di misure che vedono coinvolti Istituto Superiore di Sanità, Ispra, Istituti zooprofilattici, Asl e Comuni. Ai Comuni spetta la messa in atto delle misure di contenimento e di prevenzione adottate ad esempio in occasione dei recenti casi di Dengue trattati all’ospedale San Donato.

Tra le misure ordinarie stabilite dal Piano vi è quella di rinunciare ai trattamenti adulticidi, per problematiche di tossicità a lungo termine per l’ambiente e rischio di resistenza indotta nelle zanzare, per operare attraverso la riduzione dei focolai e il trattamento di quelli non eliminabili con prodotti larvicidi ed il Comune di Arezzo metterà in atto un piano di prevenzione con il trattamento di caditoie e ristagni non eliminabili già a partire dalla primavera.

Ma non è sufficiente ciò che può mettere in atto il Comune, poiché è soprattutto in ambito privato che si trova la maggior parte dei focolai: bastano un sottovaso con acqua o piccoli ristagni dentro oggetti abbandonati in terrazza e in giardino ad alimentare la riproduzione di zanzare a migliaia.

Con l’attenzione di ciascuno di noi nel proprio ambito domestico, è possibile contribuire alla prevenzione e a ridurre il forte disagio arrecato dalle zanzare: eliminando i ristagni, rimuovendo oggetti dove possa accumularsi acqua stagnante, ed utilizzando prodotti larvicidi nei focolai non eliminabili.